Il capitano Konkov non riusciva proprio a capire. Afferrò con entrambe le mani il foglio dattiloscritto, come a volerne spremere il contenuto nascosto tra le righe, e lo rilesse da capo a fondo ancora una volta, prima di riconoscersi battuto.
E’ con queste parole che ha inizio il romanzo di Pietro De Santis. Un romanzo ben scritto con spunti molto interessanti, a tratti capita di immergersi talmente nei dialoghi quasi da farne parte. Tutto è curato nei minimi particolari, facile poterne ricavare una sceneggiatura.
Eva uscì dall’acqua tappandosi una narice e soffiando forte per liberare l’altra, poi scosse la testa e rabbrividì alla brezza appena levatasi, si avvolse nell’accappatoio e si asciugò vigorosamente.
Eva Braun, perfetta descrizione della compagna e moglie (nell’ultimo giorno di vita….o forse no?) del fuhrer.
Mai banale, il lettore faticherà a comprendere la fine dell ‘opera se non leggendo le ultime pagine….proprio come fosse un diario di memorie.
Fonte: Autori Si Nasce